domenica 17 novembre 2013

La discarica: la punta dell'iceberg di un problema più serio.

Il progetto che prevede una discarica di rifiuti pericolosi e non pericolosi a Sant’Onofrio, è un abominio politico, amministrativo e morale. Non perché il luogo designato sia il nostro paese, ma perché in oltre 20 anni di emergenza rifiuti, ancora, in Calabria, ci si ostina a nascondere l’immondizia sotto il tappeto, invece di risolvere realmente il problema.



Rifiuti derivanti dalla lavorazione delle pelli, pitture e vernici, solventi organici, oli e residui di combustibili, rifiuti prodotti dall’industria farmaceutica, rifiuti di qualsiasi genere possa essere immaginato, rifiuti urbani e rifiuti umani. Questo è il tipo di discarica che si intende creare nel comune di Sant’Onofrio, che interesserà, con i suoi effetti, tutti i territori limitrofi, e che nel lungo periodo avrà ricadute pesantissime sulla salute delle persone e dell’ambiente.


Riunione cittadini per discutere

del problema della discarica
Ieri (16 novembre 2013) per fare il punto della situazione molti santonofresi e diversi abitanti dei paesi adiacenti, si sono riuniti presso l’oratorio. Molti gli spunti e le riflessioni, encomiabile la partecipazione dell’amministrazione schierata accanto alla gente, ottimo il risultato raggiunto per la formazione di un comitato che si opponga a questo ecomostro. Tuttavia si rimane perplessi dalla scarsa autocritica che, in particolare, l’amministrazione dovrebbe pur fare per comprendere il problema. 


Il vigente Piano Regionale aveva fissato, in linea con il D. Lgs. 152/2006 i seguenti obiettivi di raccolta differenziata:
  • Almeno il 35% entro il 31/12/2006
  • Almeno il 45% entro il 31/12/2008
  • Almeno il 65% entro il 31/12/2012 

Tali obiettivi sono stati disattesi. Infatti in ambito regionale, fatta salva qualche meritoria eccezione, si deve, in generale, registrare un forte ritardo accumulato nel sistema organizzativo della raccolta differenziata. In particolare la provincia di Vibo Valentia ha una percentuale di raccolta differenziata pari al 11%, con un sistema di gestione dei rifiuti ancorato al conferimento in discarica.


E’ poco credibile, in questo contesto, una iniziativa popolare, che tenda a esprimere l’idea che la discarica non si debba fare nel proprio territorio, ma continui a produrre rifiuti indifferenziati da mandare da qualche altra parte.

E’ povera la risposta di qualche amministratore che, riguardo alla mancata raccolta della differenziata nelle strade del paese, dichiara che la discarica nella quale dovrebbe essere conferita è piena, confermando inoltre che in realtà il riciclo è solo una finzione.





Non riteniamo una buona amministratore, quella che non si rende conto che la mancata attuazione di un serio piano per il riciclo ha, ovviamente e gradualmente, aumentato le operazioni di smaltimento in discarica che, come è noto, si ripercuotono negativamente sul territorio e, più in generale, sull’ambiente, aggredendo la “risorsa territorio” e mettendo a rischio gli equilibri eco-sostenibili.

Basta guardarsi intorno in questi giorni per comprendere quello che sta accadendo nel territorio vibonese sotto gli occhi di tutti. Cumuli di spazzatura lasciati da intere settimane per le strade. Premesse ovvie per creare l'emergenza e rendere urgente la realizzazione di un nuovo sito di smaltimento.

L'allarme che i santonofresi intendono portare avanti non è solo nei confronti di una discarica, ma verso un sistema amministrato senza prospettive di futuro. 


In una situazione di tale gravità, il PD sarà in prima linea nell’ostacolare in ogni modo la realizzazione della discarica, ma con la stessa forza e senza timore, pretenderà una ripresa incisiva della politica della prevenzione, riutilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti. Sant’Onofrio ha il dovere di essere capofila in un azione che coinvolga l’intera provincia verso una netta inversione di tendenza. L’amministrazione ha il dovere di attivare l’isola ecologica, senza nascondersi dietro puerili scuse, modificando la realtà.



Prevenzione, significa attuare oggi stesso un piano rifiuti, che anticipi le necessità della comunità, senza aspettare l’emergenza. L’amministrazione dovrebbe elaborare programmi volti a prevenire la produzione di spazzatura, con obiettivi specifici di precauzione, da attuare secondo un criterio di adeguatezza e che siano accessibili al pubblico.


La percentuale di raccolta differenziata non deve crescere: deve decollare, perché il tempo per intraprendere la strada corretta è quasi esaurito. Bisognerà partire da una analisi critica degli errori commessi con le precedenti iniziative, che non hanno raggiunto gli obiettivi previsti.


Solo con un piano alternativo efficace ed efficiente si potrà contrastare un progetto che distruggerebbe un'area, che dovrebbe essere curata come oasi protetta.


I santonofresi non vogliono la disarica,  Sant’Onofrio non vuole essere una discarica.