Presidente del Consiglio a Sant'Onofrio

Un cammino politico Costante

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martedì 28 aprile 2020

I promessi congiunti e la rivolta delle mascherine - Capitolo XII

Giuseppe Ruffa
Da un famoso libro che dovrebbero aver letto tutti.


Il Presidente del Consiglio dello Stato, il Conte Pippo da Apulla, è impegnato nelle conferenze stampa e in sua vece lo Stato è amministrato da Mimmuccio Arcuri, Gran Commissario proveniente dal Regno delle due Sicilie. Egli pensa che sia giusto far sì che le mascherine abbiano un prezzo ribassato, quindi fissa per legge un calmiere (un tetto massimo) sul prezzo delle mascherine all'ingrosso, come se questo si vendesse a meno di 50 centesimi, mentre in realtà di vende sino a 2 euro e cinquanta o più: agisce come una donna non più giovane, che spera di ringiovanire alterando la carta d'identità.

In altre occasioni un provvedimento così insensato rimarrebbe lettera morta, ma questa volta il popolo impaurito e impoverito ne pretende l'immediata esecuzione e accorre in massa a farmacie, para farmacie e sanitarie, per acquistare le mascherine a prezzo ribassato. Gli esercenti ovviamente protestano, ma le pene minacciate dai magistrati, le promesse del Gran Commissario e l'assillo della folla li obbligano a vendere mascherine in continuazione, anche perché i popolani, fomentati dal fantomatico ByoBlu e dall'eretico Micuccio Boldrin, intuiscono che tale legge è contraria alle dinamiche del mercato e non durerà a lungo.

La lobby dei Farmacisti tenta di far capire ai magistrati che la cosa prima o poi sarà impossibile perché le promesse di rimborso tardano ad arrivare e di mascherine sotto i 50 centesimi non se ne trovano, e chiedono che il calmiere venga revocato, minacciando di smettere di vendere mascherine, ma Mimmuccio (per incompetenza, testardaggine o semplice convinzione di essere nel giusto) non intende acconsentire e il prezzo delle mascherine resta ribassato in forza di legge. Le ligie Forze dell’Ordine e un manipolo di magistrati della Valle d’Aosta, informano per lettera il Conte Pippo e invocano il suo intervento per risolvere la situazione che sta diventando insostenibile.

Ma il Conte Pippo è ancora in conferenza stampa.

sabato 4 maggio 2019

Discorso del 25 aprile 2019 - Paura della Libertà?

Giuseppe Ruffa

Grazie a tutti per la partecipazione: alle autorità civili, religiose e militari, che oggi con noi commemorano la festività del 25 aprile, la Festa della Liberazione e il sacrificio dei caduti che hanno combattuto per la democrazia, ma soprattutto per la libertà dei loro figli.

Nella giornata del 25 aprile, 74 anni fa, i soldati Nazisti e Fascisti iniziavano la ritirata da Torino e Milano e nei giorni a seguire, la ritirata coinvolse tutta l’Italia.

Un’Italia che si liberava da una dittatura che aveva portato sofferenza e morte in tutto il Paese.

È questo in estrema sintesi il significato della Festa della Liberazione, proclamata tale con una legge del 1949.

Una Festa per ricordare la liberazione dalla dittatura fascista, che applicava una visione distorta del potere e che ambiva a governare la società attraverso la paura e l’odio: instillando paura e odio.

Per me questa è una ricorrenza simbolo non solo di una liberazione da una oppressione, ma (a distanza di 74 anni) anche una Festa della Libertà. 

La libertà intesa come la possibilità di esprimere ciò che si è senza timori, senza leggi speciali razziste, senza leggi basate sull'etnia o sulla religione o sull'annullamento del pensiero, perché tutti, per i Fascisti, dovevano pensarla allo stesso modo e nessuno poteva essere libero di vivere la propria esistenza in libertà.

È quindi assolutamente importante ricordare la storia che ha portato agli eventi del 25 aprile, per evitare il ripetersi di quei tragici episodi, che hanno portato alla dittatura.

Purtroppo, la mia sensazione è che oggi come allora si inizi ad aver nuovamente “Paura della Libertà”, ad avere paura e ad avere odio.

Allora come oggi una crisi finanziaria e sociale comprometteva l’Europa da decenni e questo si traduceva in scissioni, problemi, difficoltà, crudeltà ed egoismi: tutti elementi che ebbero la loro soluzione verso la catastrofe che tutti conosciamo, perché molti di noi l’hanno studiata a scuola.

Ma non basta averla studiata!

Allora come oggi si era alla ricerca di un capitano, di un capo, di un duce, di una figura che fosse più un militare dalla visione miope e non un politico lungimirante. E ciò ha portato alla dittatura e alle sue terribili conseguenze.

Carlo Levi il 2 novembre del 1944 (in una pagina de “La Nazione del Popolo”, Organo del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale) scriveva:

«La paura della libertà è il sentimento che ha generato il fascismo. Per chi ha l’animo di un servo, la sola pace, la sola felicità è nell’avere un padrone. Perché nulla è più faticoso e veramente spaventoso dell’esercizio della libertà».
Ed è questa paura della libertà: una paura alimentata da chi ha prospettive di un Paese richiuso su sé stesso, che rivendica una supremazia nazionale, rispetto ad un mondo che tende ad essere sempre più interconnesso, che preferisce stare immobile piuttosto che trovare soluzioni.

La vita politica vissuta con arroganza e cinismo rispetto a chi la pensa in maniera diversa da chi è diverso da te.

La paura della libertà ci fa entrare in un mondo pieno di ombre e di mostri.

Il mio auspicio nel ricordare pubblicamente questo 25 aprile, è che sia ogni giorno Festa di Libertà, ma soprattutto festa di liberazione da quella piccola o grande parte di fascismo che alberga nell'animo di ciascuno di noi.

Siamo ancora nella Pasqua del Signore e mi piace concludere ricordando alcune parole pronunciate da un Santo uomo:

«Gesù inserisce nei rapporti umani la forza del perdono. Nella vita non tutto si risolve con la giustizia. No. Soprattutto laddove si deve mettere un argine al male, qualcuno deve amare oltre il dovuto, per ricominciare una storia di grazia».
Buon pranzo e buona giornata.


Sant'Onofrio - 28 aprile 2019

Presidente del Consiglio
Giuseppe Ruffa


lunedì 15 maggio 2017

La mortificazione del confronto democratico

Giuseppe Ruffa
Ho pensato lungamente se scrivere questo articolo.

Screenshot dei commenti relativi ad una foto su facebook
Il dubbio che mi pongo sempre quando scrivo una risposta, quale che sia il suo genere, consiste nel cercare di comprendere se chi riceve la risposta abbia davvero la volontà di ascoltare o i suoi preconcetti sono talmente forti da rendere ogni risposta inutile e generatrice comunque di polemiche.

Proprio per il motivo sopra descritto, una delle regole che mi impongo è quella di dare massimo una risposta agli anonimi. I profili anonimi sono infatti spesso gestiti dai così detti leoni da tastiera (o webeti come direbbe Mentana), che continueranno a polemizzare sempre e comunque, sicuri che i pochi seguaci che ne conoscono l'identità lo applaudiranno come un eroe, mentre il resto del mondo non scoprirà mai chi è quel pavido che non è capace di confrontarsi apertamente.

Ho deciso comunque di fare un piccolo strappo alla regola, scrivendo questo articolo, più che per l'anonimo gestore della pagina "Comitato NO Discarica 2017 - Sant'Onofrio - VV", per le persone dotate di libero pensiero, che sicuramente hanno a cuore la vita sociale del nostro paese.

Quindi sarò chiaro e sintetico.
L'argomento in esame è molto serio e non può essere semplicemente trattato come uno stupido muro contro muro di correnti politiche a suon di articoli di giornale o di farlocche raccolta firme.

Qualsiasi cittadino abbia dubbi sulla questione ecodistretto può recarsi ogni giorno presso l'ufficio del sindaco (sempre aperto) per chiedere informazioni e dare il proprio contributo alla questione.

Qualsiasi rappresentate di un comitato di cittadini abbia dubbi sulla questione ecodistretto può recarsi ogni giorno presso l'ufficio del sindaco (sempre aperto) per chiedere informazioni e dare il proprio contributo alla questione.

Gli articoli di giornali sono solo il soddisfacimento di un ego mediatico, peggiore dei selfie, che però non risolve un bel nulla.

Chi ha incarichi politici ha sempre la facoltà di fare interrogazioni, mozioni o anche proposte di delibere, che tuttavia sull'argomento non sono mai arrivate.

Chi ha incarichi politici ha sempre la facoltà di richiedere accesso agli atti per comprendere meglio quello che l'amministrazione sta facendo, che tuttavia sull'argomento non sono mai stati richiesti.

Chi ha incarichi politici ha anche la facoltà di richiedere Consigli Comunali aperti, ma lo deve fare secondo le regole democratiche dello Statuto del Comune e del Regolamento del Consiglio Comunale, senza frignare chiamando in causa l'Agibilità Democratica quando, sulla base di queste regole, vengono forniti chiarimenti e richieste integrazioni.
Senza frignare e dispettosamente assentandosi dalle Conferenze dei Capigruppo, quando all'ordine del giorno c'è proprio la discussione per cercare di comprendere le ragioni della minoranza.

L'Amministrazione guidata dal Sindaco Onofrio Maragò, da parte sua sul tema sta cercando di dare a chiunque risposte alle giuste domande fatte dai cittadini. Lo stesso sindaco ha illustrato pubblicamente, a chiunque volesse onestamente affrontare la questione, quali siano le caratteristiche dell'Ecodistretto, ribadendo nella stessa occasione l'apertura a qualsiasi genere di proposta e collaborazione.

Sicuramente i soliti noti, avranno modo di strumentalizzare anche questo mio intervento; pazienza lo si sa in partenza, ma mi prendo tranquillamente questa incombenza sperando che almeno possa essere servito a chi ha ancora dubbi, domande, preoccupazioni sulla questione, così da esporli serenamente presso il comune.
Spero che questo mio intervento sia servito anche a quei cittadini,che volendosi raggruppare in comitato, possano selezionare come rappresentanti leader più capaci, che abbiano a cuore il bene del paese e non la vetrina dei giornali.

domenica 26 febbraio 2017

I trucchetti della minoranza per farsi notare.

Giuseppe Ruffa
È un dato di fatto che l'Amministrazione Comunale di Sant'Onofrio, guidata dal Sindaco Onofrio Maragò, sta affrontando senza esitazione le numerose problematiche lasciate in sospeso da otto anni. Nei pochi mesi dal suo insediamento sta affrontando di petto questioni spinose particolarmente rilevanti e l''elenco delle pendenze risolte basterebbe a coprire di vanto un intero mandato amministrativo.
Non voglio però in questo mio intervento enumerare quello che si è fatto, è evidente a tutti i cittadini che sempre più numerosi giornalmente ci incoraggiano a proseguire nel percorso intrapreso.

Voglio però fare chiarezza sulle bugie che una parte della minoranza sta mettendo in campo per coprire la completa mancanza di argomenti reali e proposte concrete che evidentemente non è capace di affrontare.


Questa povertà di contenuti, ha costretto il gruppo consiliare "Insieme per la rinascita" a puntare sull'attacco personale, nel vano tentativo di buttarla in caciara.

Ci hanno già provato a inizio gennaio con un comunicato stampa (vedi qui).

Vista la gravità delle accuse rivolte, oltre che a me personalmente, all'istituzione del Consiglio Comunale, ho ritenuto di dover rispondere nella sede preposta alla discussione democratica: la sala del Consiglio Comunale (qui il mio intervento completo - qui l'articolo su la Voce di Sant'Onofrio).

Tuttavia il consigliere Bulzomì, probabilmente perché è solito arrivare in ritardo alle convocazioni di Consiglio Comunale, o forse perché è intento a giocherellare col cellulare, o ancora perché sarà uscito dalla sala del Consiglio Comunale per fumarsi una sigaretta, evidentemente non è riuscito a far suo il dibattito già affrontato nel Consiglio Comunale dello scorso 9 febbraio.

Ci ritroviamo così a leggere oggi sulla Gazzetta del Sud un articolo in cui vengono riproposti attacchi personali e mille bugie.

A suo beneficio, ma soprattutto per coloro che vogliono avere un idea chiara dei fatti, ho deciso di pubblicare un accurato fact checking, ovvero una verifica che, sebbene di parte, rispecchia l'oggettiva riscontrabilità in atti amministrativi.

- Il gruppo "Insieme per la Rinascita" ha denunciato la scarsa agibilità democratica in Consiglio Comunale.
FALSO: Il Consiglio Comunale si è sempre svolto dando amplio spazio alla discussione. Inoltre tutte le convocazioni del Consiglio Comunale sono state effettuate nel pieno rispetto delle regole. La fantomatica denuncia è solo stata dichiarata nei comunicati stampa, ma non è mai stato protocollato alcun documento in questa direzione.

-  Il gruppo "Insieme per la Rinascita" ha presentato numerose istanze da portare in Consiglio Comunale.
FALSO: Allo stato l'unica istanza proposta dal gruppo è stata effettuata in occasione della Conferenza dei Capigruppo il 3 febbraio scorso e riguardava l'inserimento della discussione sulla scelta del Vicepresidente del Consiglio nella successiva Conferenza dei Capigruppo.

- La convocazione del 29 dicembre, per approvare una variazione di bilancio, non era da ritenersi di urgenza
FALSO: La variazione di bilancio era prima di tutto necessaria, visto che il bilancio previsionale redatto dalla precedente amministrazione non aveva ricevuto l'approvazione del revisore dei conti. Questa amministrazione, con la sinergica collaborazione degli uffici e di personale giunto da altri enti, ha provveduto a mettere ordine nei bilanci strampalati degli anni precedenti e a ottenere l'approvazione del Revisore dei Conti al bilancio previsionale 2016 proprio con le variazioni apportate. È chiaro che sebbene la giunta avesse approvato la variazione di bilancio già il 18 novembre, si è dovuto attendere il parere favorevole del Revisore dei Conti, per procedere alla ratifica del Consiglio.

- Il 29 dicembre siamo arrivati in ritardo (di 25 minuti) al Consiglio Comunale, quando ormai era stata chiusa la seduta e il Presidente non ci ha permesso di intervenire
VERO

- La Conferenza dei Capigruppo decide l'ordine del giorno e la data di convocazione del Consiglio Comunale
FALSO: È il Presidente del Consiglio che decide l'ordine del giorno e la data di convocazione del Consiglio Comunale.

- La Conferenza dei Capigruppo non è stata convocata in occasione del Consiglio Comunale del 29 dicembre.
FALSO: È stata convocata dal consigliere anziano Mattioli su delega del Presidente del Consiglio (confermato dagli stessi gruppi durante il Consiglio Comunale del 9 febbraio). La seduta è stata tuttavia disertata proprio dai gruppi di minoranza.

- Il gruppo Insieme per la Rinascita evidenzia la volontà di un rapporto corretto e propositivo
DA VERIFICARE: Attendiamo la correttezza che si dovrebbe concretizzare primariamente attraverso atti istituzionali all'indirizzo dei diretti interessati. Non pretendendo un botta e risposta dalle testate giornalistiche. Attendiamo inoltre anche le proposte vere e proprie.

Attendiamo.

Giuseppe Ruffa





giovedì 9 febbraio 2017

Comunicazione nel Consiglio Comunale del 9 febbraio 2017

Giuseppe Ruffa
Consiglio Comunale del 9 febbraio 2017

Ordine del giorno: Comunicazioni del Presidente del Consiglio circa il funzionamento del Consiglio Comunale

Intervento del Presidente del Consiglio di Sant'Onofrio

“La preparazione e la gestione delle sedute di Consiglio Comunale non garantiscono compiutamente i diritti della minoranza”. Questa frase è presente in numerosi articoli pubblicati sui quotidiani il 3 gennaio 2017. La segnalazione, da quanto si evince, viene avanzata ai giornali, da un gruppo di opposizione del Consiglio Comunale di Sant'Onofrio.
Negli articoli viene anche riportata virgolettata la denuncia dello stesso gruppo, che ravvisa nella gestione del Consiglio Comunale “scarsa agibilità democratica”.

In questo contesto appare evidente che la presidenza del consiglio non possa recedere alla necessità di fare chiarezza, nel merito di illazioni pregiudizievoli del principale ruolo istituzionale e amministrativo che il Consiglio Comunale riveste. Tutto ciò a tutela dei singoli componenti del Consiglio Comunale e dei dipendenti comunali che a vari livelli si occupano di preparare gli atti di Consiglio.

È primariamente necessario sottolineare come le analisi che mi appresto a fare sono esclusivamente basate su quanto è stato possibile estrapolare dai quotidiani. Infatti, nonostante l’importanza delle considerazioni mosse nei confronti della presidenza e della segreteria di presidenza del consiglio, queste non sono giunte in forma originale né in maniera ufficiale né ufficiosa.
Già questo comportamento mi ha suggerito, e ritengo debba essere segnale importante anche per i cittadini, quanta poca fondatezza ci sia stata nelle dichiarazioni rese esclusivamente a mezzo stampa.

Ritengo il Consiglio Comunale luogo centrale del dibattito democratico e politico e non periferia di chi ritiene il mezzo del comunicato stampa quale amplificatore di affermazioni non veritiere e spesso contraddittorie.

Entro quindi nel merito.
Il Consiglio Comunale e i cittadini sono a conoscenza che i primi mesi di mandato, corrispondenti alla seconda metà del 2016 sono stati caratterizzati principalmente da ordini del giorno non procrastinabili, tuttavia la Conferenza dei Capigruppo, contrariamente a quanto viene riportato dai giornali è stata sempre convocata dando amplia possibilità ai capigruppo di consultare la documentazione, nonché informarsi adeguatamente sugli argomenti all'ordine del giorno.
Prassi che è stata seguita anche in occasione del Consiglio Comunale del 29 dicembre 2016.
Il Consiglio Comunale con procedura d’urgenza è previsto dallo Statuto Comunale e dal Regolamento di Consiglio Comunale, quindi non può in alcun modo considerarsi lesa la democrazia. A questo si aggiunga che nell'occasione specifica la conferenza è stata correttamente convocata. Infatti non è comprensibile come possa essere affermato che la conferenza non sia stata convocata e poche righe dopo evidenziare che la stessa è stata convocata dal Consigliere Mattioli su delega del Presidente. Basterebbe leggere i regolamenti per comprendere che nel caso di impossibilità del Presidente, la Conferenza dei Capigruppo può essere convocata dal consigliere anziano, ovvero colui che nell'ultima tornata elettorale ha ricevuto più preferenze. Nel caso in specie questa figura si concretizza proprio col Consigliere Mattioli, visto che gli altri due componenti la Conferenza dei Capigruppo hanno ricevuto zero preferenze per ciascuno.

È invece da notare come, nonostante la convocazione della Conferenza per il mattino del 28 dicembre, questa sia andata deserta proprio dall'opposizione, nonostante l’attesa di diverse ore del Consigliere Mattioli.
I documenti erano disponibili e l’opposizione non ha voluto visionarli. 

Uno degli articoli.
Gazzetta del Sud del 3 gennaio 2017
Ritengo che nell'occasione siano state rispettate tutte le regole democratiche.
Ne l’opposizione può ritenere che rispettare gli orari di convocazione del Consiglio Comunale e rispettare l’istituzione del Consiglio stesso chiudendo i lavori dopo la votazione dell’ultimo punto all'ordine del giorno possano essere prassi che minano la democrazia. La democrazia è fatta di regole, che nel nostro caso sono puntualmente definite dallo Statuto del Comune di Sant'Onofrio e dal Regolamento del Consiglio Comunale.

Pochi ulteriori momenti per consentirmi di chiarire un ulteriore punto. Il riferimento è la mancata elezione del vicepresidente del consiglio contrapposta, secondo i giornali, all'istituzione della “Commissione di Studio per i Regolamenti”.

Questa maggioranza sin da subito ha dato disponibilità a concedere la vicepresidenza del Consiglio alle opposizioni. Tuttavia dalle opposizioni non è mai giunto alcun tipo di segnale nella direzione di un accordo fra i due gruppi, né istanze in tale senso sono mai giunte in Conferenza dei Capigruppo. Senza questi presupposti non si può certo chiedere alla maggioranza di essere stampella delle opposizioni.

Articolo su Zoom24
link
Ritenere poi la “Commissione di Studio per i Regolamenti” di dubbia utilità appare davvero paradossale. Questa commissione ha elaborato fino ad oggi numerosi regolamenti, che spaziano molti campi. Solo nell'odierno consiglio vi sono all'ordine del giorno 2 regolamenti provenienti proprio dalla commissione. Altri regolamenti utili per la vita amministrativa sono stati redatti dalla commissione e approvati nei consigli comunali precedenti. Inoltre, come sa bene l’opposizione, visto che ne fa parte, molti altri regolamenti sono in fase di studio e verranno approvati nelle prossime sedute.
Davvero non si comprende come un organo che ha dimostrato con i fatti la propria efficacia possa essere considerato di “dubbia utilità”.

Concludo con un invito a tutti i Consiglieri. È quello di portare la discussione all'interno del Consiglio. Sicuramente è necessario che i contenuti debbano essere resi noti attraverso la moltitudine di media che oggi si hanno a disposizione, ma il luogo in cui il dibattito può essere affrontato democraticamente non può che essere la sala del Consiglio Comunale.

Grazie.

Giuseppe Ruffa

giovedì 1 settembre 2016

Ricetta Spaghetti amatriciana alla santonofrese.

Giuseppe Ruffa
Oggi mi sono dilettato a preparare gli spaghetti amatriciana, in una versione leggermente diversa da quella che vuole la tradizione.

La variazione è il risultato dell'idea, che alcune ricette sono talmente corrispondenti al territorio da cui hanno origine, che sarebbe presuntuoso da parte mia voler riproporre la ricetta originale.

Per prima cosa tagliamo a listarelle non troppo spesse il guanciale e lo facciamo rosolare in padella.




La prima variazione alla ricetta originale consiste nella sostituzione del vino bianco, con della birra.

Quindi quando il grasso del guanciale avrà raggiunto una colorazione quasi trasparente, si continuerà la cottura sfumando con della birra.




Mentre il guanciale continua a rosolare in padella, possiamo iniziare a grattugiare il formaggio pecorino romano a scaglie piuttosto grosse.




È arrivato il momento di aggiungere i pelati.




Ecco la seconda variazione.
Nella ricetta originale viene utilizzato del peperoncino, noi calabresi usiamo la nostra 'nduja di Spilinga.
Aggiungiamola al sugo

Mi raccomando, non esagerate, rischiereste di coprire gli altri sapori.




Mentre il sugo raggiunge la consistenza desiderata, mettiamo gli spaghetti nell'acqua già salata e bollente.





Ci siamo quasi. I profumi già ci fanno venire l'acquolina in bocca



Togliere e scolare gli spaghetti abbastanza al dente, metterli nella padella e ultimare la cottura amalgamando.




Aggiungiamo il pecorino romano.

Non ci resta che portare in tavola e gustare questo ottimo piatto.


Buon appetito