venerdì 28 giugno 2013

La chiusura dell'Asilo Comunale diventa interesse privato

Giuseppe Ruffa
S.Onofrio. Il segretario del Pd estromesso dalla riunione.
Discussione sulla chiusura dell’asilo nido.


Quando non si è capaci di confrontarsi, ma solo di confondere le acque, la maggioranza decide di trincerarsi nelle stanze chiuse, invece di aprirsi al pubblico.





Così alla riunione che si è tenuta oggi per parlare della privatizzazione dell’asilo nido, il sindaco ha effettuato una selezione personale, tra chi poteva partecipare e chi non doveva. Sono state fatte accedere alla riunione sia una delegazione di genitori, sia la stampa locale; ma i rappresentanti dei partiti politici, in rappresentanza di alcuni cittadini, sono stati allontanati in malo modo. Così ancor prima di essere privatizzato, l’asilo nido diventa proprietà del dott. Rodà, il quale ha dimostrato una visione con i paraocchi, del presente e del futuro.



Il circolo del Pd ha sempre evidenziato le inefficienze amministrative, al fine di permettere che si potesse porre rimedio; nello specifico non intende ancora pronunciarsi, fintanto che non saranno chiare le modalità con cui si intenda agire. Questo era proprio il motivo che ci vedeva interessati all’incontro con l’amministrazione, ritenendo la questione di rilevante importanza pubblica.



Se, comunque, le notizie trapelate finora dovessero dimostrarsi fondate, appare chiaro che lo spostamento di personale dall’asilo al municipio, non alleggerirebbe la spesa comunale. Si tratterebbe, viceversa, del solito gioco della vecchia politica, che cerca di allargare la pianta organica comunale, stravolgendo le regole democratiche del vivere civile e tutte le leggi vigenti.



Signor sindaco non tema: il Pd, e in particolare il suo segretario, continuerà con le proprie azioni pubbliche di verifica, di controllo e di protesta, nel solo interesse collettivo e di ogni cittadino.



S.Onofrio ha una storia da tutelare: sociale e politica e la “caduta di stile” dell’attuale sindaco e dell’attuale amministrazione non potrà assolutamente far tornare indietro il paese.

La cacciata dalla sede municipale del segretario di un partito politico, deve certamente raggiungere le giuste sedi e la diffida pubblica del segretario locale del Pd vuole far conoscere ai santonofresi che il sindaco e la maggioranza, che indecentemente governano il nostro comune, hanno sicuramente tanto da nascondere, tanto da non riuscire a gestire neanche una semplice riunione, conducendo il tutto a mero scontro personalizzato e facendo credere che la “cosa pubblica” è “cosa privata”, da gestire nelle stanze chiuse del sindaco.

giovedì 27 giugno 2013

Tolto agli abitanti di Sant'Onofrio il diritto al decoro

Giuseppe Ruffa
Verde pubblico in abbandono.

Il PD si rende disponibile e il Sindaco nega l’aiuto.
In un momento di grave crisi quale quella che soprattutto il Sud Italia sta attraversando ha destato scalpore, fra i cittadini santonofresi e gli imprenditori che operano nel territorio, la mancata adesione del Comune al piano per l’accredito di liquidità per i debiti della pubblica amministrazione, con grave errore amministrativo e carenza di lungimiranza politica. L’unica speranza è che il Governo nazionale dia una ulteriore possibilità al nostro comune: amministratori, “repetita iuvant” (le cose ripetute aiutano).



Così, da ormai diversi mesi, il sindaco Rodà e la sua giunta si sono chiusi nel più assoluto silenzio, evitando di dare risposte a quei cittadini che a buon diritto le chiedono.



Dunque, ecco la verità: il sindaco non dà risposte perché è in perenne difficoltà e risposte non ne ha. Ed è solo la vanagloria di pochi consiglieri che tengono in piedi un’amministrazione pronta a deturpare quotidianamente il territorio.





Accade, infatti, che, constatate la grave disorganizzazione e le imperdonabili inosservanze, alcuni cittadini e alcune associazioni locali (e tra questi il circolo PD di S. Onofrio), nel rispetto del “Regolamento comunale per l’adozione di spazi verdi”, hanno deciso di chiedere la cura di piccole porzioni di verde pubblico, attualmente in stato di abbandono e degrado.



Peccato che anche in questa occasione l’amministrazione taccia e non sia seguita alcuna risposta, nonostante la richiesta del PD sia stata protocollata già nel mese di aprile.



Dopo mesi trascorsi inutilmente, ci dispiace sottolineare che la pulizia, in particolare, di alcune aree destinate a verde pubblico, punti di ritrovo di giovani e meno giovani, ad oggi risultano seriamente abbandonate, sporche e a rischio per la sicurezza dei nostri figli, che continuano a frequentarle; eppure la richiesta del PD risulta senza motivo apparente inevasa e volutamente dimenticata.







Questo è un altro segnale lampante del disinteresse e dell’incuria degli attuali amministratori nei confronti del paese e dei suoi cittadini. E’ chiaro che pur di evitare di sottolineare il proprio malgoverno, questi politicanti non danno la benché minima possibilità di prendersi cura del proprio paese a chi con determinazione cerca di farlo. Il gruppo di maggioranza sta dimostrando di voler governare il comune maldestramente e con metodi non democratici e lontani da ogni logica moderna.



La situazione odierna insegna che il sindaco e la sua giunta non vogliono in alcun modo avere a che fare con la politica territoriale, desiderano gestire la cosa pubblica come fosse un locale privato, non amano il confronto, forse perché non hanno nulla da dire: e pensare che il decoro e il valore paesaggistico è tutelato addirittura dall’art. 9 della Costituzione!



Il circolo del PD è costretto nuovamente a scrivere per denunciare l’ennesimo “silenzio” del sindaco, che neanche questa volta ha voluto, o saputo, dare una risposta di buon senso e di civiltà democratica nei confronti di chi vorrebbe contribuire fattivamente all’abbellimento del comune.

Ma c’è di più: la richiesta del PD di S. Onofrio non è l’unica a giacere in qualche cassetto del municipio; altri cittadini hanno proposto analoghe richieste, ormai da lungo tempo nessuna risposta.



Questo comportamento maldestro genera totale delusione: il rifiuto di soluzioni a costo zero per l’amministrazione, ma che darebbero grande sollievo al vivere civile del centro abitato. Ribadiamo infatti che questi luoghi rappresentano un reale pericolo per la salute e un violento esempio diseducativo per la cittadinanza e, soprattutto, per nostri giovani.



Giriamo alcune domande al sindaco e all’assessore di riferimento:



  • Come può un genitore permettere al figlio di girovagare per le vie del paese, se le anche le aree pubbliche (valido luogo di aggregazione) sono colme di rifiuti di ogni genere, abbandonate all’incuria e alla cattiva gestione?
  • Come si può insegnare ai ragazzi l’importanza di rispettare l’ambiente, se anche questi spazi sono privi degli indispensabili cestini portarifiuti e la noncuranza regna sovrana?
È evidente che questa è, comunque, solo la punta di un iceberg di incompetenza e arroganza.



Signor sindaco, è suo dovere dare risposte ai cittadini e a chiunque (per interesse collettivo) chieda fatti, documenti e atti utili alla verifica dell’attività amministrativa; non si nasconda ancora dietro il dito della maggioranza!
Signor sindaco, abbia il coraggio di ammettere le mancanze dell’amministrazione o, quantomeno, provare a giustificare questi incomprensibili comportamenti.






Chiediamo di ottenere subito l’autorizzazione ad adottare l’area a verde pubblico di cui alla datata richiesta formalmente protocollata e che giace ancora senza risposta. L’interesse del circolo PD è di risollevare il nostro paese, che avrebbe potuto essere di esempio per tutta la Provincia e che, invece, sta sprofondando nel degrado.