Gli utenti che giornalmente indicano i loro sentimenti sotto forma di stato, scambiano opinioni, creano gruppi e altro, sono milioni.
Eppure, nonostante l'evidente funzione sociale che la rete ha avuto nel mondo, in Italia la classe politica non smette di averne paura.
Nel 2008 il presidente del Senato diceva che su facebook si alimentava una cultura dell'odio simile al terrorismo degli anni '70, oggi invece a dire queste cose ci pensa il/la (non vorrei passare per maschilista utilizzando l'articolo errato, così da urtarne la labile sensibilità) Presidente della Camera: "Sulla Rete campagne d’odio, è tempo di fare una legge".
martedì 4 febbraio 2014
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