venerdì 2 agosto 2013

Il sindaco accusa il responsabile del servizio ed evita di rispondere.

I consiglieri di maggioranza sono visibilmente in difficoltà.
Che l’amministrazione Rodà fosse mediocre nel risolvere le problematiche amministrative di Sant’Onofrio e che nulla in questi due anni sia stato fatto per creare prospettive di rilancio per la comunità, è ormai evidente; fatti che il circolo del PD ha più volte evidenziato con fermezza e decisione.


Ma ciò che è accaduto all’ultimo consiglio comunale, ha chiarito in maniera indiscutibile, che questa giunta non ha alcuna voglia di confrontarsi con i propri cittadini.


Non è trascorso neanche un mese dal rifiuto del sindaco Rodà a partecipare al dibattito pubblico del 14 luglio in piazza sulla situazione cittadina. Una ritirata indecorosa dopo la pubblica sfida che lo stesso aveva annunciato dalle pagine dei giornali, prendendosela in seguito con i giornalisti, che a suo dire hanno travisato le parole.

Il sindaco non solo ha perso un’occasione per chiarire alla comunità i tanti dubbi della gestione comunale, ma ha anche evitato di proporre una nuova data per un contraddittorio pubblico.


Ma i nodi vengono al pettine e la fuga non è sempre possibile, così nello scorso consiglio comunale del 31 luglio, la maggioranza ha dovuto mettere a verbale la propria incapacità.


Le prime avvisaglie si sono avvertite allorquando all’emendamento presentato dal consigliere Fortunato Addesi, teso a rendere finalmente fruibile il Centro di Aggregazione Sociale di via Teti, la maggioranza si è chiusa a riccio, continuando a negare il diritto di riunirsi in spazi idonei: un’azione che ha rasentato il dispotismo d’altri tempi.


Per non parlare poi delle incaute dichiarazioni del sindaco sull’errore del mancato accesso al fondo per sanare i debiti pregressi delle pubbliche amministrazioni.

La denuncia del PD partita dalle pagine dei giornali è stata finalmente portata in discussione . Il sindaco non ha avuto il coraggio di assumersi le responsabilità di cui un Primo Cittadino dovrebbe farsi carico e, dimostrando la propria esilità politica, ha accusato il responsabile comunale dott. Cunsolo (uomo di sua fiducia) di non aver voluto firmare la certificazione del debito, impedendo di fatto l’avanzamento della pratica presso la Cassa Depositi e Prestiti.

A riprova di questo ha lungamente sventolato, rosso in viso e visibilmente agitato, un documento nel quale il dott. Cunsolo relazionava nel merito del d.l. 35/2013, esaminando i pro e i contro dell’adesione a tale fondo: un documento utile all’amministrazione per decidere nel merito, non certo un rifiuto ad adempiere ai propri doveri. 


Altro argomento portato in discussione è stato quello circa le sorti dell’asilo nido comunale. Tanti sono stati gli articoli sull’argomento e parimenti numerose sono state le smentite. Finalmente i cittadini, presenti numerosi, si aspettavano di avere informazioni pubbliche e ufficiali e non riservate a poche orecchie. Ma le speranze sono rimaste deluse, infatti a domanda diretta su quali siano le motivazioni per le quali si intende privatizzare l’asilo nido comunale, l’amministrazione si è rifiutata di dare risposta. Una scena muta che ha umiliato la funzione del consiglio comunale.

I santonofresi non si sarebbero potuti mai immaginare che un’intera amministrazione non fornisse puntuali risposte a Consiglieri Comunali che pongono quesiti di estrema importanza per le famiglie del territorio.

Appare comunque ormai chiara la sorte dell’asilo. I genitori, nell’incertezza, hanno già iscritto i propri figli in altri asili fuori dal comune; così le aule in via Melissandra resteranno comunque vuote a settembre.

Bloccare l’asilo nido comunale avrà conseguenze su tutte le successive fasi di scolarizzazione, con il relativo spopolamento delle classi. Ma di questo la giunta Rodà pare non rendersene conto.


Infine tutto viene a galla, rivelando l’interesse che questa amministrazione dedica a pochi e non all’intera comunità, quando in merito allo stato Piano Strutturale Comunale, l’assessore di riferimento ammette candidamente che il preliminare è stato da qualche giorno depositato e che la sua realizzazione è stata conseguita su indicazioni di singoli cittadini.


Il cerchio si chiude!

Questa amministrazione non prenda in giro gli abitanti di Sant’Onofrio, fingendo apertura al dialogo. 

Il rischio che stiamo correndo è altissimo: l’asilo nido chiuso, la gestione comunale inadeguata, il piano strutturate segretato, la trasparenza amministrativa divenuta carta straccia.

Nei fatti l’amministrazione sta dimostrando una compagine che annaspa, priva di idee e senza carattere. Il sindaco dovrebbe assumersi le responsabilità dell’insuccesso e ritirarsi dalle scene politiche.