mercoledì 27 marzo 2013

La pretesa della doppia personalità

Ho sempre scelto di ragionare con la mia testa, di cercare di le fonti, laddove l'informazione mi interessa, e di farmi una mia idea su quello che è il mondo che ci circonda e le situazioni che la vita ci pone innanzi.
Questa mia modalità di guardare il prossimo, mi pone sempre critico nei confronti della notiziona sparata a tutta pagina, e ancor di più la mia vena polemica si fa più accesa quando i fatti riguardano la morale.


Papa Benedetto XVI
Questo perché accade sempre più di frequente la situazione in cui cittadini, istituzioni e stampa additano Papi e prelati, per le loro ingerenze moralistiche nella vita di tutti i giorni. Si pretende che un Papa, massimo esponente dell'eccellenza della VITA, concordi con l'uso del profilattico o di esperienze sessuali drammaticamente citate nella Bibbia. Lo si critica se si permette di dire: "Società e istituzioni ritrovino radici morali" (gennaio 2011). Cari conPaesani, sappiate che l'ingerenza della Chiesa nella nostra vita morale e spirituale è la sua natura principale.

Fatevene una ragione, soprattutto quando poi viceversa vi trasformate nella forma di più becero moralismo, nel sentire un poeta dire la parola "troia", riferita a mercenari della politica, indagati per corruzione, falso, truffa, favoreggiamento della prostituzione o quant'altro pur di accreditarsi le 30 monete di traditori della patria.

L'On. Scilipoti
dopo aver fatto l'accordo con
l'On. Berlusconi
E non mi si parli di ruoli istituzionali, di parole che si possono dire, o che non si possono dire. La moralità è soggettiva, e questo proprio il Presidente Crocetta dovrebbe saperlo. La semantica delle parole è contestuale a chi le pronuncia.

Io ritengo di essere sempre Peppe Ruffa, indipendentemente dal ruolo che ricopro, e soprattutto se il mio è un incarico politico, ancor di più non posso che rappresentare il Paese o la regione che mi ha scelto proprio per il mio vissuto e il mio essere. Non posso mai essere Peppe il Simpatico e Peppe l'assessore, in quel caso avrei problemi di doppia personalità. Potrò però essere Peppe il simpatico assessore, consapevole che le mie dichiarazioni avranno sempre delle conseguenza più amplificate, ma mai alterando il mio modo di essere.

Prima di proseguire, vi invito ad ascoltare l'audio della dichiarazione tanto contestata di Battiato: http://video.repubblica.it/edizione/palermo/battiato-inaccettabili-queste-troie-in-parlamento/123552/122043

Franco Battiato
Franco Battiato è un poeta, conosciamo tutti l'uso elaborato e profondo con cui usa le parole e si esprime, e chi lo conosce semplicemente per i suoi magnifici testi, per nessun attimo avrà pensato che la parola "troie" fosse sinonimo di donne che vendono il loro corpo in cambio di denaro (anche perché più probabilmente le avrebbe chiamate "donne da conio"). Il riferimento era chiaro, e dispiace moltissimo che persone illustri che ritengo di acuta intelligenza, abbiano trovato in queste affermazioni anche la più piccola volgarità. Chi ha ascoltato l'audio integrale, nota come invece le donne vengano descritte quasi come ispiratrici della sua infanzia, istruttrici della condizione dell'uomo, simbolo di libertà e non di prostituzione.

Per tutta la Divina Commedia, Dante (politico e scrittore) definisce la Chiesa come una grande meretrice:
"Sicura, quasi rocca in alto monte,
seder sovresso una puttana sciolta
m'apparve con le ciglia intorno pronte;"

(Purgatorio  canto XXXII)

Oggi quel poema è letto da milioni di studenti in tutto il mondo, ed è simbolo della lingua italiana.

Oliver Cromwell, famoso condottiero e politico inglese, in un suo discorso al Parlamento dice:
"È tempo per me di fare qualcosa che avrei dovuto fare molto tempo fa: mettere fine alla vostra permanenza in questo posto, che voi
avete disonorato disprezzandone tutte le virtù e profanato con la pratica di ogni vizio; siete un gruppo fazioso, nemici del buon governo, banda di miserabili mercenari, scambiereste il vostro Paese con Esaù per un piatto di lenticchie; come Giuda, tradireste il vostro Dio per pochi spiccioli.
Avete conservato almeno una virtù? C'è almeno un vizio che non avete preso? L'oro è il vostro Dio; chi fra voi non baratterebbe la propria coscienza in cambio di soldi? È rimasto qualcuno a cui almeno interessa il bene della Nazione?
Voi, sporche prostitute, non avete forse sporcato questo sacro luogo, trasformato il tempio del Signore in una tana di lupi con i vostri principi immorali e atti malvagi? Siete diventati intollerabilmente odiosi per l'intera nazione; il popolo vi aveva scelto per riparare le ingiustizie, siete voi ora l'ingiustizia! Ora basta! Portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete le porte a chiave. In nome di Dio, andatevene!"

Benché l'esempio di democrazia portato da Cromwell in inghilterra non sia stato proprio il migliore, c'è da aggiungere che quantomeno fu il primo in Europa.


Da sottolineare l'uso della parola "prostitute", riferita ad un "parlamento" fatto di soli uomini. 

Questi esempi potrebbero continuare, con dichiarazioni di altri politici, scrittori e storici, ma il senso non vuole essere questo. Quello che mi preme sottolineare è questa sterile polemica sulle parole, piuttosto che un proficuo contraddittorio sui fatti.
Avrei compreso se il Presidente Crocetta avesse revocato l'incarico di Assessore a Battiato, per mancanze gravi al suo mandato, ma non concepisco la finta moralità (di chi ha combattuto contro il bigottismo) nei confronti di chi chiama col proprio nome le troie.